Lettera alle famiglie
Carissimi studenti e famiglie,
ci preme condividere con voi alcune riflessioni per aiutarci a dare un senso a ciò che stiamo vivendo in questa emergenza causata dal coronavirus.
Sentiamo infatti importante poter vivere questa situazione come occasione positiva di crescita e non negativamente, come purtroppo certa informazione suggerisce.
Ci scriveva oggi un papà della scuola:
“Mio figlio (ma non penso gli altri siano diversi) ha fatto del soffitto della sua camera e dello schermo del cellulare la sua vita. Mi stupisco non abbia ancora piaghe da decubito sacrali. Sarà che si alza ogni tanto per i bisogni essenziali. Non studia perché dice che non ha compiti, non approfondisce ciò che non sa e non si interfaccia col mondo. Apatia totale”.
Vorremmo che non fosse così!
I professori si sono attivati per farvi avere un lavoro da fare che accompagni il cammino didattico e di approfondimento del sapere, ma ciò non basta per “dare un senso” a ciò che accade.
Ricordiamo il titolo che il nostro Arcivescovo Mario ha dato a questo anno pastorale 2019/2020: “la situazione è occasione”.
Vorremmo che questa situazione non diventi tempo di ozio, di accidia e di apatia.
Vorremmo che questa situazione non generi un senso di sfiducia e di sospetto verso l’altro, visto solo come possibile minaccia alla mia personale incolumità, rompendo quella dinamica di solidarietà che sola ci aiuta a diventare uomini nella logica della relazione e della fraternità. Non lasciamoci contagiare dal virus dell’individualismo, dell’indifferenza e del sospetto! Per questo io (don Paolo) sono andato oggi a Codogno e Casalpusterlengo col Sindaco di Gorgonzola, incontrando i sindaci di quei paesi e donando loro, come segno, quattro forme di…. gorgonzola…: per donarci l’antivirus della fraternità!
E in positivo, quale occasione ci offre questa situazione? Vorremmo provare a condividere con voi qualche risposta.
Questa situazione essere occasione di conversione. Corriamo il rischio di uno sguardo sulla vita che vorrebbe avere tutto sotto controllo... Pensiamo di poter controllare tutto, ma la realtà è più grande di noi e forse dobbiamo imparare a riscoprire, prima del nostro fare, organizzare e preparare… l’affidamento al vero Signore del mondo, creatore e Padre: “I conti sull’uomo, senza Dio, non tornano, e i conti sul mondo, su tutto il vasto universo, senza di Lui non tornano” (Benedetto XVI).
Questa situazione può essere occasione perché mi ricorda che sono un uomo, semplicemente e solamente. Come uomo, davanti ad alcune circostanze non posso fare molto. Ma – “fortunatamente” mi viene da dire – sono anche cristiano e proprio per questo posso dire, come il profeta Isaia: “Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza” (Isaia 30,15).
Questa situazione può essere occasione se non mi lascio vincere dall’ansia e dall’angoscia – davanti alle quali ci riscopriamo impotenti e incapaci. Può essere un momento nel quale ricordarmi, come dice il profeta Isaia: “Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Isaia 40,30-31).
Questa situazione di prova, può essere un tempo di purificazione e di maturazione della nostra fede, se ci porta ancora di più a stringerci a Cristo Salvatore, con la preghiera personale e nelle nostre famiglie: come facevano i nostri vecchi, quando si trovavano ad affrontare ben peggiori epidemie e malattie.
Questa situazione può essere tempo propizio per ritrovare il gusto dei rapporti famigliari, del dialogo in casa, del confronto sereno tra generazioni su ciò che accade.
Questa situazione può essere occasione per ricordarmi che la Scuola non è solo un luogo, ma un tempo, relazioni, incontri, volti, desiderio di conoscere, passione per il sapere. Incontri che non vengono meno, ma possono diventare più veri e significativi. E che abbiamo bisogno di maestri che ci testimonino ed insegnino a saper riconoscere le fonti autentiche del sapere, senza restare vittime delle fake news del momento che infettano (nel vero senso della parola e non solo sul coronavirus) il web cui purtroppo troppo spesso affidiamo la pertinenza del sapere.
Questa situazione potrà essere occasione perché, ce lo siamo già detti, “Gesù vive” e la Sua Pasqua, la Sua gioia, la Sua vita sono la nostra forza!
Se vorrete, l’Arcivescovo ci dona una preghiera che potremo fare nostra:
“Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
Benedici, Signore,
e infondi fortezza e saggezza
in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune
e a tutti noi:
le sconfitte non siamo motivo di umiliazione o di rassegnazione,
le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
per reazioni istintive e spaventate.
La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento
a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità
a dimorare nella pace. Amen”
In attesa di rincontrarci insieme quando ci sarà permesso a scuola, più maturi e “sapienti” di prima, vi salutiamo con cordialità
Il Rettore don Paolo
Il Preside prof Paolo Rezzonico
Il Presidente Ing. Emanuele Sandi